“Il Consiglio di Stato ha confermato in via definitiva la validità dell’autorizzazione rilasciata dal Ministero della Salute per il progetto di ricerca LightUp delle Università di Torino e di Parma, che prevede una fase di sperimentazione su macachi per migliorare gli aspetti di conoscenza e cura di alcuni stati di cecità visiva.”
Ci sono voluti venti mesi per confermare quanto le più alte autorità scientifiche europee e nazionali avevano già stabilito durante tutte le fasi di valutazione tecnico-scientifica-etica del progetto. Venti lunghi mesi per far riemergere il frutto di anni di studio e lavoro dal fango delle calunnie.
Potremmo fermarci qui. Vicende come questa, tuttavia, non dovrebbero accadere in uno Stato di diritto. Perché non siano stati ancor più inutili, questi venti mesi, conviene allora ripercorrere le tappe cruciali di una vicenda travagliata e, per molti aspetti, paradossale. Descriveremo i fatti partendo da una semplice assunzione: la comunicazione, soprattutto in ambito scientifico, deve sempre essere rigorosa e non pregiudizievole.